martedì 22 gennaio 2008

Il Gran Rifiuto o la Grande Mossa?


È tanto tempo che non aggiorno questo blog, ma ora che volevo tornare a scrivere ho voluto aspettare qualche giorno affinché mi fosse un po’ più chiara la situazione che orbita attorno alla “censura del Papa”.

Difatti sembra che ogni giorno si aggiungano ulteriori dettagli a questa buffa storia.

Avete letto bene, ho appena scritto che si tratta di una buffa storia.

Proprio quando le prime pagine di buona parte delle testate giornalistiche italiane continuano a dedicare a questa storia ampi spazi, io mi “permetto” di sminuirla?

Beh credo fermamente che Benedetto XVI abbia raggiunto il suo fine, ovvero quello di catalizzare, ancora una volta, l’opinione pubblica sul suo pensiero, le sue parole, le sue opinioni.

Come già è stato ampliamente sottolineato da più parti, altri suoi predecessori, pur essendo contestati, si sono puntualmente presentati all’appuntamento, e con altri atteggiamenti ne hanno ottenuto oltre ai fischi e le proteste di piccoli gruppi isolati, apprezzamento e rispetto da parte della maggioranza.

Questo Papa invece ha fatto ciò che solo un grande politico sarebbe riuscito ad ideare.

Non presentandosi all’evento, è riuscito ad innescare un oceano di polemiche che hanno portato la storia in primo piano permettendo al Papa stesso e ai suoi portavoce di avere molta più attenzione di quanta invece ne avrebbero comunque avuta (che è sempre tanta in considerazione del fatto che l’Italia è uno Stato laico).

Quindi dato che il Papa si è rifiutato di presentarsi liberamente, a meno che qualcuno non dimostri che è stato sequestrato o trattenuto contro la propria volontà, e che il discorso che il Papa avrebbe dovuto pronunciare in tale occasione è stato comunque diffuso mediante i mass-media nello stesso giorno in cui lo avrebbe dovuto leggere, mi domando come si possa affermare che al Papa è stato impedito di partecipare o che al Santo Padre sia stata negata la possibilità di parlare?

È sembrato essere il colpaccio di un grande stratega politico che con unsa sola mossa è riuscito a essere vittima e unico protagonista con diritto di parola.

Ora che il Governo attuale naviga in brutte acque, i portavoce di Benedetto XVI rilasciano dichiarazioni con cui addossano la responsabilità del Gran Rifiuto (mi riferisco a quello del Papa di presentarsi) al Governo stesso.

Chissà se anche questa è una mossa di un grande stratega politico che per scrollarsi di dosso eventuali addebiti di responsabilità ne scarica tutto il peso su chi sta già affondando?

Comunque sia questa dichiarazione è in contrasto con chi dice che al Papa è stato impedito di partecipare o di parlare a causa di quei professori e studenti che avevano semplicemente manifestato un loro dissenso alla partecipazione del Pontefice in quella precisa occasione, in quanto, come i portavoce della Santa Sede hanno rivelato, è stato un suggerimento che il Governo ha voluto dare al Santo Padre.

Quello che nessuno ha mai il coraggio di sottolineare è che tale suggerimento non è di carattere vincolante rimandando un’eventuale decisione all’interessato dal suggerimento.
Questo post non vuole essere una critica al Santo Padre ma piuttosto uno spunto di riflessione per tutti coloro che per partito preso e spinti da uno spirito di difesa, il più delle volte fuori luogo, partono all'attacco delle persone che vogliono incolpare senza che colpevoli siano, o, ancora peggio, per coloro che per mettersi in luce non esitano ad attaccare qualcuno più debole e con meno difese.

1 commento:

Cocis ha detto...

Non posso che concordare pienamente con quanto da te esposto.
Ci troviamo in presenza dell'ennesima strumentalizzazione di una libertà democratica: la civile protesta di esponenti del mondo scientifico verso l'oscurantismo medievale di certi ambienti vaticani, viene distorta e fatta passare per un attacco alla libertà di credo ed al mondo cattolico. E come al solito la classe politica si "distingue" per un'accondiscendenza totale ed acritica, con buona pace dello Stato Laico previsto dalla nostra Costituzione, e della stessa verità: il re è nudo, ma nessuno lo può (o vuole) ammettere.
Ed il papa, con abile mossa politica e mediatica, rinuncia alla visita (ed alla prevista contestazione); ed utilizzando l'ipocrita solidarietà del mondo politico, si arroga sempre più il diritto di ingerire pesantemente negli affari (terreni) dello (ex)Stato italiano.